In viaggio con Henry
Archiviato il Malossi Delivery, Henry Favre ha voluto trasmettere la sua passione per i moped ed i viaggi ad altri avventurieri. E’ nato così il nuovo format Youtube “In viaggio con Henry”, una serie, attualmente di due puntate, dove il mattatore dei motorini accompagnerà 8 ragazzi appassionati e selezionati sui social, in un viaggio di 500 km con destinazione a loro incognita. Da dove nasce il nome del format? Ce lo spiega Henry stesso: “Abbiamo passato giorni ad incastrare le parole “moped, trip o ciao” ma poi mi sono tuffato in questo titolo super ego, che però fa capire il mio stile di viaggio: molto agricolo e molto lento. Avete presente quei viaggi organizzati dove tutto funziona e si segue un programma dettagliato? Ecco, esattamente il contrario.“
8 ragazzi, 8 moped ed Emilio
Imprevisti, difficoltà e rotture? Sono state all’ordine del giorno. “Ho scelto 8 avventurieri che non avevo mai conosciuto: la più grande difficoltà di una guida che dovrebbe essere esperta in tema viaggi, è un “dimostrare che anche davanti al peggior imprevisto si possa sorridere “. Abbiamo avuto tanti problemi per delle piccolezze e micro-guasti che però sono quelli che portano al rallentamento della carovana. Brutto da dire, ma tutti pregavamo di rompere qualcosa per passare qualche minuto a dire ca**ate in qualsiasi dialetto.” La platea degli amanti dei moped ha raggruppato persone da tutta Italia: i motorini erano tutti in condizioni diverse ed Henry li ha presi in custodia prima della partenza proprio per sistemarli e “adattarli” allo spirito del viaggio e delle lunghe percorrenze (con tanto del nuovo Gearbox).
Questa volta, a differenza degli altri format, Henry non era in sella a 2 ruote per seguire l’impresa, ma a un 4 ruote davvero singolare che ha chiamato Emilio, in onore dell’alluvione in Emilia Romagna durante la quale ha prestato aiuti proprio con questo mezzo. “Emilio? Un camion gigante poco ibrido e tanto appariscente, il mezzo d’assistenza per risolvere ogni problema. Prima regola: se non si aggiusta il motorino entro 5 minuti, viene caricato nella parte posteriore del camion e si aggiusta la notte. Regola numero due: la miscela in viaggio va fatta almeno al 3%, d’altronde è come essere nel rettilineo di Vallelunga per almeno 150km al giorno.“
Viaggiare slow
Henry ma…dove dormivate? Avete programmato tappe? “Dovrei dire di sì, solo perché probabilmente i grandi capi di Malossi leggono questo: ma in realtà ho programmato ben poco a livello di “ci fermiamo qui” o “mangiamo qui”. D’altronde, con un’andatura lenta, di gruppo e probabilmente un po’ tendente al “grippante”, non si può decidere tutto prima e creare false aspettative. Ma il trucco è far vedere che anche davanti ad un temporale gigantesco, tutto fili liscio.“
Viaggiare con un moped è anche questo: alcuni imprevisti ma tanta voglia di godersi il viaggio in maniera lenta e assaporare i paesaggi ed i luoghi. Un ritorno alla natura, all’amicizia e al volersi sporcare le mani con componenti e vecchi motorini che sanno di Miscela. Tutto questo e tanto altro nel primo episodio della serie.
Una meta ignota
I ragazzi si sono imbarcati in un viaggio oltralpe con meta incognita, affrontando passi e situazioni meteorologiche incerte: una sfida con sé stessi per arrivare ad un traguardo ignoto dal sapore francese. La verità è che si troveranno in mezzo ad altri 300 motorini, un vero e proprio raduno sui passi delle Alpi francesi con tanti appassionati. Raduno che Malossi ha sponsorizzato e promosso insieme ad Henry Favre. Un bel pacchetto di ricordi da portarsi a casa no? Ve lo raccontiamo nel secondo episodio.
D’altronde, viste le esperienze pregresse del pluriviaggiatore Favre, non potevamo aspettarci qualcosa di semplice…e mentre portava “in gita” questi 8 coraggiosi, stava già pianificando una delle prossime avventure. Come si dice: nuovo giro, nuova corsa? “Qui è come un delivery, ma che dura una settimana e con tanti nuovi amici. È bellissimo creare video che raccontano quello che viviamo, ma è ancora più bello quello che succede a telecamere spente: nascono amicizie, grigliate e storie di motori. Sicuramente pregherò “Mamma Malossi” di darci nuove opportunità del genere per farci vivere notti a cambiare puntine e condensatori, magari al freddo o perché no, nel deserto.”