Pubblicato in Malossi GAS il 02/08/2021

William e il suo Piaggio Ciao dell’82 creano “La via della scimmia”

Al ritorno dalla sua impresa targata Malossi Gas, William ci ha raccontato in poche parole il riassunto dell’avventura:

Da Predoi a Portopalo, dal punto più a nord a quello più a sud. 1650 km in 5 giorni. L’idea nasce dal fatto che i miei clienti dell’officina mi raccontavano le loro esperienze “giovanili” col Ciao e altri motorini. Andavano veramente ovunque, persino in due in vacanza. “Come è possibile?” Mi chiedevo. Durante il periodo del lockdown mi sono voluto mettere alla prova e pianificare un’impresa impossibile con un motorino improbabile, il più semplice in assoluto. Per questa avventura mi siete venuti in mente perché quando ero adolescente utilizzavo i componenti Malossi proprio per elaborare il motorino. Navigando ho trovato l’iniziativa del Malossi Gas e mi sono candidato, voi mi avete preso in parola ed eccoci qui a raccontare l’epilogo di questo capitolo.

Per riassumere il viaggio in sé, posso dire che ho iniziato il tragitto da Predoi in discesa all’inizio sulle dolomiti con 75 all’ora. Pericolosissimo, mi sentivo già in pericolo di vita. Il primo giorno ho fatto il record personale: 420 chilometri percorsi alle 8 del mattino fino alle 10 di sera. Predoi-Cesenatico. La media giornaliera è stata sui 320-350 e la tappa più “corta” è stata l’ultima, la Sicilia, da Messina a Porto Palo sono circa 200 km.

Io provengo dal mondo del motocross e delle competizioni, si corre per un lasso di tempo determinato. Mettersi in viaggio per decine di ore al giorno era una cosa nuova per me. Soprattutto farlo ad una velocità così bassa, circa 40 km/h di media. Mi ha messo alla prova anche a livello mentale non solo fisico. Fare tanto sforzo fisico in pochi minuti di gara vs uno sforzo mentale e poco fisico per un tempo lunghissimo. Uno sforzo mentale non solo per la durata, ma anche per gli imprevisti, ai quali devi saper far fronte da solo in condizioni difficili magari. Ci vuole tanta pazienza

Durante il tragitto non nego di aver avuto vari imprevisti e peripezie. La conoscenza della parte meccanica è stata sicuramente un grande aiuto per concludere il viaggio nel tempo previsto. Penso sia una cosa fondamentale avere delle nozioni almeno di base della meccanica per chi vuole intraprendere un’avventura tale. Non ti puoi sempre appoggiare ad un’officina e ho notato che puoi avere imprevisti a qualsiasi cosa. Bisogna saper mettere mano dalla A alla Z al motore. In realtà a tutto non solo il motore, anche alla ciclistica e all’impianto elettrico. Non si può mai sapere.

Vi racconto la cosa più assurda che mi è capitata: prendere il treno con un motorino. Non so se si può dire in realtà. Ero nella zona tra Basilicata e Calabria, mi si è rotto il carburatore e ho dovuto agire con un sistema consapevolmente che avrebbe intaccato il motore, ma non avevo alternative. Arrivato quasi a Villa San Giovanni dovevo trovare il modo di traghettare per arrivare a Messina, dove c’erano i ricambi necessari perché ovviamente non è possibile portarseli tutti dietro. L’unica opzione era prendere il treno, ma non è possibile farlo con mezzi motorizzati. Ho letteralmente travestito il Ciao da bici da viaggio e con l’aiuto di persone del luogo sono riuscito a sbarcare in Sicilia. Arrivato a Messina ho trovato un bambino che aveva visto il mio viaggio sui social e voleva fare una foto col motorino, il padre è stato così gentile da accompagnarmi dal ricambista e sul marciapiede ho sostituito tutto.

Ho veramente messo alla prova i vostri componenti, e ho avuto l’onore di essere stato il “tester” per la nuova frizione moped. Il nuovo prodotto è stato impeccabile, non avevo stretto bene il dado quindi la molla è uscita dalla sede. Una svista che però non ha compromesso la funzionalità. La frizione non ha mai avuto un’incertezza e ha svolto il suo dovere egregiamente avendo affrontato salite fino a 1800 metri. Secondo me così è perfetta e il vostro supporto è stato fondamentale alla riuscita dell’impresa.

“La via della scimmia”, l’ho chiamata così la mia impresa, il mio percorso, perché vorrei che un giorno qualcuno potesse replicarla. Ho scelto il mezzo più semplice e di farla da solo proprio per dimostrare la fattibilità. Il Ciao è un motore semplicissimo, è alla portata di tutti. Mi hanno già contattato in tantissimi sui social, mi chiedono appunto informazioni tecniche su benzina, chilometri, punti di appoggio ecc. Sto aspettando qualcuno che dica seriamente “ok, voglio provare a batterti”, e io sarei felice che lo facessero davvero perché in 4 giorni, imprevisti esclusi, è possibile farlo.

Il Malossi Gas è proprio un’iniziativa dedicata alle avventure. Lo rifarei perché quello che mi porto a casa da questo viaggio sono le persone. Lungo il tragitto in tantissimi mi hanno aiutato. Inspiegabile il fatto che il Ciao, nella sua semplicità, riceve moltissimi consensi, piace proprio a tutti. I motociclisti stessi erano incuriositi da questo mezzo e mi domandavano cosa facessi. Quando sono arrivato a Porto Palo c’erano addirittura i consiglieri comunali ed il Sindaco ad aspettarmi che mi hanno rilasciato un “certificato” a testimonianza dell’evento