ACCADONO GRANDI COSE QUANDO RAGAZZI E MONTAGNE SI INCONTRANO

Pubblicato in Eventi il 17/02/2020

Cronaca dal quarto Malossi Camp che si è svolto a Crevacol (AO) l’1 e 2 Febbraio 2020

Per raccontare cosa significa partecipare al Malossi camp… c’è un solo modo: chiederlo a chi c’è già stato… ed anche a distanza di parecchi giorni fatica a smaltire l’adrenalina e l’entusiasmo accumulati in quel bellissimo weekend.
Siamo a Crevacol, in Valle d’Aosta e lo scenario e di quelli da sogno: neve, montagne incontaminate, natura selvaggia, una pista ghiacciata e 30 ragazzi pronti a vivere il weekend più epico di sempre, il weekend che non dimenticheranno mai.

Spero di poter dire altre mille volte: ce l’abbiamo fatta.
Si, parlo del quarto weekend che organizzo insieme a Malossi, il sogno per qualsiasi ragazzino dai getti nel portafoglio. Quei ragazzi vispi, che si distinguono e preferiscono passare il sabato sera in garage a giocare con le marmitte, anziché andare a spendere soldi in discoteca per un po’ di sballo. È raro trovarne, è bellissimo radunarli in un progetto denominato Malossi Camp.
Lo sto organizzando come se fossi io il partecipante e ciò mi rende sicuro del risultato, visto che so cosa vogliono i ragazzi. Questa volta siamo finiti in un posto bellissimo quanto sperduto, in Valle d’Aosta a quasi 2000 metri di quota. Le previsioni erano molto “norvegesi”, con ragazzi in ipotermia e valvole del gas che gelavano in fondo al rettilineo. Ma al contrario ci siamo ritrovati con una temperatura “ideale” … che ha reso il tutto ancora più selvaggio, con della neve che se “fatta a palle” poteva generare trauma cranici senza problemi. Una pista di ghiaccio spettacolare, con delle pozzanghere immense… che se ci finisci dentro con il motorino, ti trovano a Maggio col disgelo.
I ragazzi anche questa volta erano davvero felici. Gomme chiodate ovunque e “sbarbati” che si aiutavano tra di loro. Probabilmente sono ancora carico dell’energia che il camp trasmette per qualche settimana, nonostante sia finito; quindi è difficile per me buttare tutte queste sensazioni dentro un testo. Per fortuna c’è un video fichissimo dove raccontiamo cosa è successo l’1 e 2 Febbraio 2020!

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Il Malossi camp non è altro che un super incontro di amici che non si sono ancora mai incontrati. È bello vedere che dopo pochi minuti dal “giro di nomi” tutti siano in confidenza e già pronti a litigare e fare pace per cose banali, come una chiave da 13 prestata e poi lanciata nel fiume. Selvaggi, ruspanti, sani e genuini. Così sono i “camper”: non i mezzi eh… ma i partecipanti al Malossi camp!
Ce ne sono tanti altri che dobbiamo ancora conoscere, ragazzi che hanno da raccontare storie di grippate e ginocchia sbucciate.
Seguite i canali ufficiali di Malossi per scoprire quando sarà il prossimo Camp. Io ci credo, l’azienda pure… e tu?

Parola di Henry, quello che fa le cose strane e gioca con i motori

Malossi camp, che dire? Un’opportunità di andare indietro nel tempo per un weekend, l’opportunità di conoscere nuovi amici da vari tutta Italia, l’opportunità di divertirsi con dei vecchi motorini che i nostri nonni non utilizzano più, l’opportunità di tornare a casa la sera con il cellulare carico, ma soprattutto un’esperienza indimenticabile.
Scoprii l’esistenza del Malossi camp quest’estate quando vidi per la prima volta Henry Favre sul canale YouTube Malossi raccontare la sua storia e le sue esperienze incredibili con dei vecchi motorini. Inutile dire che restai stupefatto e incantato dalla sua persona, scoprii la meraviglia del camp e nel giro di 15 minuti ero già iscritto…
Al contrario di ciò che ci si può aspettare la parte migliore del camp oltre al girare in pista o al vincere tantissimi premi è stata conoscere nuove persone fantastiche che sono disposte ad aiutarti e dare una mano quando rompi il motorino, sono disposte a collaborare in gruppo per vincere i giochi a squadre e sono disposte a dormire con dei perfetti sconosciuti senza alcun timore perché siamo tutti uniti dalla stessa bruciante passione.
Malossi camp è una storia da raccontare a chiunque perché ammettiamolo: quanto sei figo quando dici ai tuoi amici che sei andato in Valle d’Aosta a girare su una pista ghiacciata con un vecchio Piaggio Ciao e delle gomme chiodate?!?

Carlo Prada detto Trento

Ho conosciuto il Malossi camp tramite il profilo Instagram Malossi: Henry invitava a candidarsi per il camp estivo. Appena l’ho visto, mi è subito nata una certa curiosità per questo progetto, sono andato ed è stata una bellissima esperienza! Quando Henry ha annunciato che ci sarebbe stato anche il camp invernale, io mi sono subito candidato ed ho avuto la fortuna di essere scelto.
Il luogo dove eravamo, coperto di neve e isolato dal resto del mondo, un luogo in cui eravamo solo noi con i nostri motori arrugginiti, è stata la cosa più bella. La Domenica gli organizzatori hanno proposto una sfida: chi arrivava per primo in cima alla montagna avrebbe vinto un carter. Io inizialmente non volevo nemmeno partecipare perché convinto di non potercela fare, poi però ho pensando che ero lì per divertirmi, ho deciso di partecipare… ed ho vinto!! È stata una bellissima esperienza, un weekend da ricordare nonostante il clima estremo. Ringrazio davvero tutti quanti: Henry, Malossi, i vecchi e nuovi amici. Il camp mi ha dimostrato che tutto è possibile: basta crederci!

Gabriele De Franceschi

Ho saputo del Malossi Camp circa un anno e mezzo fa, scoprendo il profilo Facebook di Malossi. Dopo aver curiosato un po’, ho letto di questo “progetto” appena finito: si trattava del primo Malossi Camp a Cervesina. La maggior parte dei pomeriggi, dopo scuola, mi ritrovo tra fango e letamai con motorini del dopoguerra, facendo a gara con i miei amici a chi rimane a piedi prima; nel Malossi Camp vidi subito lo stesso spirito che anima i miei pomeriggi tra amici: sapevo che sarebbe stata un’esperienza indimenticabile, così ho deciso di mandare la candidatura per il Winter Camp di quest’anno. Senza neanche sapere come, da un momento all’altro, mi sono ritrovato in mezzo alla neve, a 300 km da casa, con un motorino marcio e dei pezzi nuovi scintillanti da montare. Se ripenso a questo weekend capisco che non sono proprio in grado di scegliere un momento particolare per raccontarlo: era tutto così inaspettatamente perfetto che non ci sono stati momenti più belli o più brutti di altri… La cosa più bella che ricorderò per sempre era l’aria che si respirava, il clima di amicizia che c’era in quel luogo e la forza del legame che ci univa avendo una passione in comune…

Matteo Torsiello