Pubblicato in Trofei il 16/10/2019

Come quando un attore rivolge l’ultimo sguardo allo specchio del camerino per controllare che tutto sia a posto, o quando riprova quella battuta per assicurarsi di essere davvero pronto. I giorni che precedono l’evento di Vallelunga sono proprio così. Con la testa proiettata e ogni pensiero impegnato là, all’appuntamento a cui sai di non poter mancare. Quello che aspetti con ansia già da Agosto e che ad Ottobre ti dispiacerà di aver già vissuto; quello che per settimane ti ronza nelle orecchie e che per tre giorni sarà il tuo tutto. Sono i World Malossi Days e il palco è quello dell’autodromo “Pietro Taruffi”.

Ma il weekend di Vallelunga non è solo l’appuntamento finale della stagione dei Trofei Malossi. Perché non si tratta soltanto della gara dove ti giochi una stagione, magari per qualche centimetro di asfalto e pochi millesimi da guadagnare sugli avversari per strappare il titolo di categoria. In quella grande macchia di colore che dal paddock invade la pista, infatti, in quella nuvola di gas, motori e tensione, millesimi di secondo sulla carta e odore di gomme, c’è molto di più. C’è il giorno più bello e un sipario che si alza già nel primo mattino dell’ultimo Venerdì di Settembre.

Mentre dai gazebo le moke fumanti diffondono nell’aria quel profumo di caffè pronto a mescolarsi con l’odore di olio, benzina e chissà quanto altro. Tra cacciaviti e cavalletti, chiacchiere, saluti e ilarità. Tra tute appese, a sventolare nel sole in attesa di essere indossate e prendere posto vicino a bandiere di paesi diversi. A ricordare che i Trofei Malossi non vivono solo di italici accenti ma parlano anche lo spagnolo e il francese mentre si tingono di arancione Olanda mescolandosi con i colori di Germania e Istria. Forti anche dell’offerta di trasferte a zero stress, con la formula Malossi Rent con la possibilità per i piloti della fornitura di scooter preparati dai meccanici Malossi e già in pista, pronti, ad attenderli.

Colori e idiomi diversi per raccontare come qui non esistano frontiere e nel paddock, comprendersi, significhi parlare, tutti, la medesima lingua. Quella colonna sonora che dalle prime battute del giorno di prove libere (quando tra i box, in visita, si poteva incontrare un certo Tony Cairoli: mai sentito parlare dei suoi nove titoli mondiali nel motocross?) fino alla premiazione della domenica sera rende inconfondibile l’atmosfera con il suono dei motori con il gas aperto pronto a sospendersi solo per la serata del venerdì, per lasciare il posto a tutt’altra musica, quella del sottofondo della serata di gala.

Una cena consumata nella sala del centro congressi, giusto qualche centinaio di metri dalla pista, con grandi tavoli rotondi a far da coreografia e accogliere tutta la grande famiglia dei Trofei Malossi, dallo staff ai team, dai piloti ai meccanici come da, ormai irrinunciabile, tradizione. Tutti insieme in nome del cibo e della convivialità, mentre sui maxi-schermi passano le immagini che ripercorrono la stagione giunta, quasi, al termine, in una serata intramezzata più di una risata e qualche inaspettata chiamata sul palco per ritirare un premio assegnato, trascorsa accompagnando con un bicchiere di buon vino quella giusta dose di rilassatezza.

Prima che tutto torni a essere fuoco. Prima che quella macchia di colore, con una decisa preponderanza di rosso, arancione e giallo, muova dal paddock per invadere la pista. Prima che gli scarichi di decine di scooter posizionati sulla griglia di partenza diventino una nuvola di gas, tensione e agonismo. Un attimo prima che il semaforo, e il via del direttore di gara, ricordino ai piloti che quella sarà, davvero, l’occasione per chiudere il cerchio dell’edizione 2019. E sarà l’ultima.

Mentre per altri, in un gioco di prospettive e punti vista differenti, l’autodromo di Vallelunga rimarrà, per sempre, quello della prima volta in pista. Tra questi i partecipanti dell’iniziativa ScooterMatic Junior, la novità dei Trofei Malossi che dalla stagione 2019, ad ogni tappa, permette ai giovani di guidare il proprio scooter nei più importanti circuiti italiani. Non prima, però, di averlo rivoluzionato, lavorando gomito a gomito per un’intera mattinata con la squadra tecnica dell’azienda, per la sostituzione di quattro componenti originali con i rispettivi a marchio Malossi. Nuovi elementi che, poi, rimarranno nella loro nuova sede per prendere la via di casa con i (futuri piloti?) motociclisti in erba.

Piloti in potenza, dunque, a condividere asfalto ed emozioni con piloti di esperienza. E non importa che si corra sotto le insegne di un team affermato o nel nome di uno che si affaccia per il primo anno al mondo delle corse. Ai Trofei quel che conta, alla fine, sono il polso e quella di voglia di condividere box ed emozioni. E, insieme, quella fame di un futuro che è già lì dietro l’angolo: mancano solo poche settimane, infatti, all’EICMA di Milano – Rho Fiera, dove Malossi sarà presente dal 5 al 10 Novembre dedicando la giornata di Sabato 9 all’evento in cui verranno annunciate le novità in tema di prodotti e presentato il calendario dei Trofei edizione 2020. Con un altro sipario già pronto ad alzarsi, mentre quello di Vallelunga è appena calato.

Lasciando quell’ultimo sguardo agli avversari sulla griglia di partenza a simulare l’attore che controlla nello specchio del camerino che tutto sia a posto. Abbassando la visiera mentre si rivede mentalmente il percorso, come quando si ripete nella testa una battuta per assicurarsi di essere davvero pronti. Ripensando che il resto è solo gas e palcoscenico, ovvero quel “cerchio magico in cui solo le cose più vere accadono, un territorio neutrale al di fuori della giurisdizione del Fato, dove le stelle possono essere scavalcate impunemente.”